Tecnica vocale italiana Visualizza file PDF per scaricarlo
Masterclass di canto
Docente: Antonio Juvarra
(Ammissione e primo incontro: 9 e 10 febbraio 2019 ore 9.00 – secondo incontro 2 e 3 marzo 2019)
N. 4 lezioni individuali con possibilità di assistere a tutte le altre lezioni
Il corso si propone di approfondire la conoscenza di quella forma di canto che ha preso il nome di belcanto.
Suoi sinonimi si possono considerare termini come canto all’italiana e canto sul fiato.
Da tempo questa tecnica vocale è universalmente riconosciuta come suprema espressione di canto in termini di bellezza, espressività, sintonizzazione acustica, funzionalità, naturalezza.
Essa non ha nulla a che fare con le moderne tecniche meccanicistiche di derivazione foniatrica. L’arte del ‘comandare alla voce ubbidendole’ è il suo segreto. Essa rappresenta la vera tecnica: una tecnica superiore, ‘trasparente’ e ‘leggera’, sottile strategia con cui riusciamo a far agire per noi l’energia dolce, invisibile e inesauribile della natura, mettendo la voce in grado di autosintonizzarsi e autosostenersi senza fatica.
Questo controllo ‘invisibile’ della voce è reso possibile dalla scoperta di quei servomeccanismi naturali nascosti in due processi naturali globali: il semplice ‘dire’ e il respiro globale (o profondo), che, accordati tra loro, generano la risonanza libera, tipica del belcanto.
Il questo modo il cantante arriva a sperimentare il canto non come una serie di controlli muscolari volontari localizzati, ma come sintonizzazione acustica automatica, non come un “far funzionare la voce” ma come un “lasciar funzionare la voce”. Questo sulla base di un autocontrollo passivo e indiretto, e non di un controllo attivo, che di per sé irrigidisce il corpo e inibisce le potenzialità della voce.
Superando le segmentazioni operate dal moderno ‘approccio foniatrico-meccanicistico, cantanti storici come Caruso, Pertile, Lauri Volpi e la Tetrazzini in pieno Novecento hanno autorevolmente riproposto con i loro scritti indicazioni tecniche che risalgono al periodo del belcanto e aprono un nuovo orizzonte, di vitale importanza ai nostri giorni, dove la presa di coscienza profonda delle sensazioni (uditive, tattili, cinetiche e immaginative) gradualmente diventa la ‘tastiera’ invisibile del cantante, un cantante liberato dalla sua gabbia pseudotecnica di robot produttore di suoni e finalmente restituito alla sua umanità di essere che cantando sente, esprime, vive…