Musica ignota
Musica di Antonio Cericola, Versi di Gabriele D’Annunzio
Alcune poesie musicate e recitate:
- Bimbi e neve
- Agosto al mare
- Rondò dell’attesa
- Notte bianca
- Ride ampio il plenilunio
- Van li effluvi de le rose da i verzieri
- I pastori
- Settembre
- Il sogno sparve
- Consolazione
- La pioggia nel pineto
- Malinconia
- Ninna nanna
- La sera fiesolana
- Notturnino
- Il vento scrive
- Notte bianca
- L’ombra
- O falce di luna calante
- Musica ignota
I versi di d’Annunzio recitati e cantati con pianoforte, orchestra d’archi e danzatori. Lo spettacolo ha per sfondo la proiezione di foto storiche ed immagini di vita dannunziana in una suggestiva cornice interagente con gli interpreti.
Sostanza poetica dannunziana è la musica del senso nelle sue mutazioni di Natura e Femmina, «la musica é come il sogno del silenzio», la parola è intesa come suono, che diletta l’orecchio, quasi carezza. Anche la morale del poeta è il puro eterno musicale della parola, una religione dello spirito, il Verbo lirico.
La musicalità è il tono fuso dominante della poesia dannunziana: le persone e le cose son modi lirici di musica, quand’egli le doma: restano musica grezza, e cioè senso, quando egli non le vince. Anche in un più rigido significato si può parlare di musica e di metro. A parte le poesie, di solito la prosa del poeta ha un ritmo che si può scandire in versi, i quali nativamente risaltano nella loro costituzione di accenti, in arsi e tesi, e sono il modo stesso musicale del discorso ad alta tensione melica. d’Annunzio è musica: bisogna giudicare per andanti, adagio, allegretto, sostenuto e così via: per desiderio e non per realtà.