Le arti nell’età infantile
Metodologie e modelli:
Orff – Schulwerk, Benenzon, Nordoff – Robbins, Musica e coccole, Musicoterapia, Arteterapia
Incontri di 45 minuti in base all’età con bimbi da 9 a 36 mesi con la presenza di un genitore
Obiettivi generali:
Promuovere un tipo di stimolazione attiva e multisensoriale
Migliorare la comunicazione e il linguaggio
Rafforzare e promuovere le autonomie
Facilitare la relazione e la collaborazione
Stimolare le capacità sensoriali e percettive
Incoraggiare l’espressività corporea
Favorire l’integrazione dei vari livelli di sviluppo
Migliorare le capacità psicomotorie (orientamento, attenzione, coordinazione, ritmo)
Anticamente alcune civiltà come gli Egizi e i Greci utilizzavano l’arte come mezzo per sperimentare la “catarsi”, ossia liberare le emozioni represse e sentirsi in equilibrio con il mondo circostante. I benefici delle arti, specialmente nell’età infantile, sono scientificamente dimostrati dagli studi sull’arte e la creatività, ma anche in quelli psicodinamici.
Le arti procurano enormi benefici alla mente poiché vanno a stimolare sia la parte razionale sia quella emotiva del cervello. L’arte, implicando una certa precisione e attenzione, attiva particolarmente la corteccia cerebrale legata al senso di visione ed alle abilità uditive, cognitive e motorie raffinate.
La musica è presente in tutte le forme d’arte, nella poesia con la metrica, nella danza col ritmo nel movimento, nel teatro con la prosodia, la recitazione e la dizione, nella pittura con l’armonia del ritmo dei colori, delle linee e delle forme.
Proprio per questi motivi, tra tutte le arti quella della musica è universalmente riconosciuta la più incisiva per lo sviluppo della personalità e capacità cognitive.
Lo sviluppo della competenza musicale si manifesta fin dalle prime settimane di vita infatti i neonati già intorno ai due mesi di età sono in grado di imitare tono, intensità e melodia dei canti della loro mamma e a quattro mesi circa iniziano a riprodurre anche semplici strutture ritmiche. I bimbi, quindi, nell’età infantile, sono particolarmente predisposti a cogliere questi aspetti musicali più di quanto siano sensibili ad aspetti centrali del linguaggio verbale e sono in grado di cimentarsi in giochi sonori di carattere creativo.
Lo sviluppo del linguaggio musicale è essenziale per facilitare i compiti cognitivi (Orff).
L’esperienza musicale precoce facilita lo sviluppo e la costruzione di una sana immagine di Sè, del proprio corpo, dell’apprendimento del linguaggio verbale e dello sviluppo del pensiero simbolico (Piaget).
Sperimentare la musica promuove l’attenzione, la concentrazione, la memoria, la percezione di spazio e tempo, il contatto con gli altri, l’immaginazione, la sensibilità e la creatività. (Dalcroze)
